Basket

Ti insegna poi ad essere altruisti, a prendere delle decisioni immediate, a far parte di un team, a fare “la prima donna” e soprattutto ad essere umili quando un coach ti toglie dal quintetto.
Mai come il basket lo sport diventa maestro di vita.

Rispetto al calcio siamo su un altro pianeta, possiamo competere con il rugby, con altri sport come la scherma, la palla a nuoto, pieni di cavalleria, il nostro dna e’ sano.

Una volta al palazzo dello sport di Roma in occasione della finale scudetto con la tracer il  19 aprile 1983 ho assistito alla vittoria dello scudetto del banco Roma virtus pallacanestro contro la pallacanestro olimpia di milano che in quell’occasione era sponsorizzata dalla Tracer Philips, Larry Wright contro Bob Mc Adoo e Dino Meneghin, io ero entrato senza pagare perche’ in panchina c’era un mio ex compagno di squadra Paolo di Fonzo che era il primo assistente del “vate” Valerio Bianchini un altro gran bravo professionista.

In tribuna dietro a me c’era uno che a un certo punto, vedendo un giocatore della tracer stazionava in “campana” piu’ del dovuto, ha detto:
“arbitro! fuori gioco!”
Mi sono girato e con grande stupore dei presenti ho tirato fuori 10.000 lire e gli ho detto porgendogliele: “o impari le regole del nostro sport oppure vattene a casa, i soldi del biglietto te li restituisco io” poi gli spiegai che in quel caso avrebbe dovuto dire “tre secondi”.
Lui era uno dei 8,948 paganti di quella sera. i presenti erano piu’ di 9.000 inclusi i giornalisti.

Sulle gradinate del palazzo dell sport di Modena c’e’ sempre uno striscione con su scritto:
” rispetta sempre il tuo avversario…
…senza di lui non ci potrebbe essere l’incontro!”
questa dovrebbe essere una frase da incidere a fuoco in ogni palestra scolastica dall’asilo infantile all’universita’ ed in ogni stadio o palazzo dello sport in cui si svolge una competizione, forse qualcuno con l’andar del tempo imparera’ a rispettare il proprio avversario ed a essere un po’ piu’ leale facilitando cosi anche l’intervento arbitrale.

Maurizio Martolini, uno dei piu’ grandi arbitri del mondo che abbiano calcato i campi di basket e’ purtroppo venuto a mancare lo scorso anno mentre mi trovavo in Algeria e non son potuto andare  alla cerimonia funebre per rendere omaggio alla sua salma, approfitto per fare le sentite condoglianze al figlio alessandro che era un compagno d’universita’ di mia figlia marta ed un collega di mio figlio paolo che ha arbitrato per parecchi anni fino alla c1.

Quando ero ragazzo alcune volte Maurizio e Paolo Fiorito, la coppia indissolubile per migliaia d’incontri venivano ad allenarsi ad arbitrare all’orione appio con la nostra squadra allenata dal prof. mario barilari e, quando mi lamentavo per non aver sentito alcun fischio a mio favore, mi ammonivano cosi:
-“a bicicle’ nun ce prova’ che nun t’ha toccato nessuno! sei caduto perche’ c’hai li copertoni lisci!”-